FIANO DI AVELLINO DOCG

Fiano di Avellino, un vino da invecchiamento tra i più apprezzati della Campania

La zona di produzione e il vigneto
La Denominazione di Origine Controllata e Garantita ottenuta nel 2013 lo definisce un bianco realizzato all’85% con vitigno Fiano e per il 15% con altri vitigni affini, come il Greco di Tufo, la Coda di Volpe o il Trebbiano Toscano.  Importante, come per ogni D.O.C.G. è la zona di coltivazione delle uve, circoscritta a specifiche città a nord della provincia di Avellino. Tra queste annoveriamo Candida, Sorbo Serpico, Mercogliano, Montefalcione, Santa Lucia di Serino, San Michele di Serino, San Potito Ultra e altri piccoli centri rurali limitrofi per un totale di 276 kmq. Rispetto agli altri quattro vitigni campani, Aglianico, Falanghina, Piedirosso e Greco, viene coltivato su una superficie meno estesa, approssimativamente intorno agli 800 ettari.

Il territorio dell’areale destinato al Fiano è prevalentemente collinare e dotato di terreni argillosi, con una buona esposizione al sole, che consentono alle uve di maturare nei giusti tempi. Lo stesso disciplinare, infatti, esclude la piantumazione in terreni di fondovalle, con alta umidità e poco sole. Per ottenere una resa ottimale delle uve, è indicata una produzione di 10 tonnellate per ettaro, al fine di garantire le caratteristiche del vino e un equilibrio perfetto tra tenore zuccherino e acidità proprie del vino.

Per saperne di più sulla denominazione Fiano di Avellino DOCG

Sito Ufficiale Consorzio Fiano di Avellino
https://consorziovinidirpinia.it/

Disciplinare Verdicchio dei Castelli di Jesi
[PDF]Disciplinare di produzione - DOCG Fiano di Avellino

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