Rosso di Montalcino Poggio di Sotto 2012
Poggio di Sotto Rosso di Montalcino Collemassari, Palmucci
Vino prodotto da vigne poste a 200, 300 e 450 m. sul livello del mare con diverse esposizioni e su terreni ricchi di scheletro e molto poveri. La zona di produzione è quella di Castelnuovo dell’Abate, nella vallata del fiume Orcia.
Destinatario :
* Campi richiesti
o Annulla
Poggio di Sotto Rosso di Montalcino Collemassari, Palmucci
Vino prodotto da vigne poste a 200, 300 e 450 m. sul livello del mare con diverse esposizioni e su terreni ricchi di scheletro e molto poveri. La zona di produzione è quella di Castelnuovo dell’Abate, nella vallata del fiume Orcia.
Attenzione: Ultimi articoli in magazzino!
Disponibile dal:
Denominazione | Rosso di Montalcino |
Classificazione | DOC |
Vitigni | Sangiovese |
Zona di produzione | Montalcino |
Annata | 2012 |
Formato | Bottiglia 75 cl |
Gradazione | 13,50% vol. |
Abbinamenti | Carni Rosse |
Corpo | Corposo |
Sentore | Speziato |
Temperatura servizio | 18°-20°C |
Nazione | Italia |
Regione | Toscana |
Vino prodotto da vigne poste a 200, 300 e 450 m. sul livello del mare con diverse esposizioni e su terreni ricchi di scheletro e molto poveri. La zona di produzione è quella di Castelnuovo dell’Abate, nella vallata del fiume Orcia. La forma di allevamento del vigneto è a cordone speronato. La vendemmia avviene manualmente in cassette da 15-20 kg, nella seconda metà di settembre. La resa ad ettaro è di 30-35 q.li. Le uve vengono selezionate con lo stesso criterio applicato per il Brunello. Vinificazione in tini di legno, fermentazioni spontanee e macerazioni molto lunghe, con rimontaggi all’aria. L’affinamento ha luogo in botti di rovere da 30 hl per 24 mesi e in bottiglia per 6 mesi. Il vino non viene filtrato prima dell’imbottigliamento.
Aromi intensi e puliti. In bocca ha ottima corrispondenza con il naso. Notevole freschezza ma anche eleganza e persistenza. È definito da molti “un piccolo Brunello”.
Piero Palmucci - Brunello di Montalcino
Nata nel 1989 per iniziativa di Piero Palmucci, maremmano di nascita con idee e formazione svedese, sul versante sud-est della collina di Montalcino, a poca distanza da Castelnuovo dell’Abate e dalla struggente Abbazia di Sant’Antimo, questa tenuta, che si è avvalsa sino alla sua morte, ai primi di gennaio del 2012, della collaborazione preziosissima, come maestro assaggiatore e conoscitore supremo di Sangiovese di Giulio “Bicchierino” Gambelli, ha imposto annata dopo annata un’idea di Rosso di Montalcino altissima che non solo reggeva il confronto, ma rivaleggiava con il “fratello maggiore” Brunello. Che la tenuta produceva con risultati parimenti straordinari.
Dal settembre 2011 Piero Palmucci ha passato la mano, cedendo l’azienda che si estende su un’area di 32 ettari, di cui 10 impiantati a vigneto, e i restanti a oliveto (1.400 piante) e bosco, vigneti che seguono i criteri della coltivazione biologica garantita e certificata dall’ICEA e che si distendono su una pendice che dai 200 metri gradatamente sale fino ai 400, su terreni ricchi di scheletro, con prevalenza di galestro e argilliti nella porzione basale della pendice e di argille e conglomerati verso la sua sommità, ai fratelli Maria Iris e Claudio Tipa.
I Tipa, già proprietari dal 1998 del Castello di Colle Massari compreso nella DOCG Montecucco in Alta Maremma e dal 2002 del Podere Grattamacco nella Doc Bolgheri, con l’acquisto di Poggio di Sotto, che si trova in una zona protetta dal Monte Amiata da un lato, aperta alle brezze marine dall’altro, carezzata dalle rive del fiume Orcia, e gode di un microclima unico beneficiando di importanti escursioni termiche anche in piena estate, hanno coronato, avendone i mezzi, il sogno di poter disporre di una delle migliori tenute di Montalcino. Con il loro arrivo sembra non essere cambiato nulla ed i vini, Rosso compreso, che continueranno a produrre resistendo alla tentazione di destinare anche le sue uve a Brunello, appaiono totalmente all’altezza della loro fama.