Gutturnio Frizzante Colli Piacentini La Costa Ratta
Gutturnio Frizzante Colli Piacentini La Costa Ratta ha un colore rosso rubino brillante di buona intensità. Dopo una pigiatura soffice e una macerazione, il vino esaurisce la sua fermentazione lentamente a 18°C per mantenere inalterati i suoi aromi fruttati. Inizia poi la rifermentazione in autoclave per ottenere un vino con un rustico petillant.
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Gutturnio Frizzante Colli Piacentini La Costa Ratta ha un colore rosso rubino brillante di buona intensità. Dopo una pigiatura soffice e una macerazione, il vino esaurisce la sua fermentazione lentamente a 18°C per mantenere inalterati i suoi aromi fruttati. Inizia poi la rifermentazione in autoclave per ottenere un vino con un rustico petillant.
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Disponibile dal:
Denominazione | Colli Piacentini |
Classificazione | DOC |
Vitigni | Bonarda, Barbera |
Zona di produzione | Colli Piacentini |
Annata | Annata ultima in commercio |
Formato | 6 bottiglie 0.75l |
Gradazione | 11,00% vol. |
Abbinamenti | Pesce e Crostacei, Formaggi, Carni Bianche, Verdura |
Corpo | Leggero, Medio |
Sentore | Floreale |
Temperatura servizio | 10°-12°C |
Nazione | Italia |
Regione | Emilia Romagna |
Allergeni | Contiene Solfiti |
Carta dei vini | Consegna Gratis, Spedizione Gratuita |
Composizione Ampelografica: 60% Barbera - 40% Bonarda
Sesti di impianto: 4000 Piante/Ha
Gestione della vite: Guyot.
Resa uva: 70/90 Q.li/Ha
Tecnologia di produzione: Dopo una pigiatura soffice e una macerazione a temperatura 20-25°C per 7 giorni, il vino esaurisce la sua fermentazione lentamente a 18°C per mantenere inalterati i suoi aromi fruttati. Inizia poi la rifermentazione in autoclave per ottenere un vino con un rustico petillant.
Colore: Rosso rubino brillante di buona intensità.
Sapore: Fresco e giovane, persistente.
Profumo: Ampio e fragrante con note di frutti di bosco e frutta.
Gradi alcolici: 11,5% vol
Temperatura di servizio: 16°C
Abbinamenti gastronomici :Accompagna splendidamente minestre, carni rosse, arrosti, umidi e formagii.
DATI STORICI: E’ noto che l’attuale vino Gutturnio abbia ereditato il nome dalla coppa o tazza di argento di epoca romana, rinvenuta nel territorio piacentino verso la fine dell’ottocento. Aldo Ambrogio, nel 1938, citava il “Gutturnium” come un “bellissimo boccale o grande coppa di vino dissepolto a Veleia nel 1878 e conservato nel Museo Nazionale di Roma: esso chiudeva le grandi cene romane