Barolo Paiagallo Giovanni Canonica 2018 Visualizza ingrandito

Barolo Paiagallo Giovanni Canonica 2020

Barolo Paiagallo Gianni Canonica si presenta di un bel colore rosso rubino con riflessi granati. Al naso i primi sentori sono di frutti maturi, ciliegia sotto spirito, prugna, mora per poi chiudere con note di liquirizia dolce, cuoio e terra. In bocca leggeri tannini ottimamente supportati da una preziosa mineralità. Un vino strutturato ma equilibrato, si abbina a carni rosse e cacciagione.

188 188,00 €

Dettagli

Denominazione Barolo
Classificazione DOCG
Vitigni Nebbiolo
Zona di produzione Langhe
Annata 2020
Formato Bottiglia 75 cl
Gradazione 13,50% vol.
Abbinamenti Carni Rosse, Selvaggina
Affinamento in botte Lungo
Corpo Corposo, Robusto
Sentore Speziato, Tostato
Temperatura servizio 18°-20°C
Filosofia Vini Tradizionali
Nazione Italia
Regione Piemonte
Allergeni Contiene Solfiti
Carta dei vini Barolo

Più informazioni

Barolo Paiagallo Gianni Canonica

L’azienda agricola di Giovanni Canonica hai una viticoltura di sostanza, foriera di vini sinceri, spontanei, mai mediati da artifici enologici. Meno di tre ettari di vigna, lungo il pendio della località Paiagallo, a pochi metri dal cuore del paese di Barolo, in provincia di Cuneo.

Ettari vitati complessivi:
1,70

Ettari vitati a Nebbiolo da Barolo: 1,50

Produzione: 2000 bottiglie circa

Descrizione Azienda: Ci vuole una certa poesia dentro, ed una piccola (e sana) dose di “follia” e di distacco dalle cose di questo mondo, e una certa purezza per decidere, una volta scelto di fare il difficile “mestiere” di produttore di vino, che il vino non produce solo per sé o per gli amici, ma che giocoforza è portato a pensarlo in funzione di un immaginario destinatario che per comodità chiameremo consumatore, di dichiarare, apertis verbis, in qualche intervista e dichiarazione, più “estorta” che rilasciata volentieri, che “il mio obiettivo è tenermi il più lontano possibile dal mercato”.

Sono state necessarie salde convinzioni ed un sistema di valori maturato nel tempo, negli anni del duro lavoro in vigna, durante gli studi all’enologica di Alba, nelle conversazioni con gli amici e con i colleghi, e con le persone che arrivano da tutte le parti del mondo e sostano nel suo agriturismo denominato “Il Quarto Stato” e vogliono conoscere questo “personaggio” suo malgrado, perché Giovanni Canonica produttore del tutto sui generis potesse permettersi di affermare, senza indurre gli altri a porsi la classica domanda “ma ci è o ci fa ?”, “nel mio vino voglio che vada una parte di me e del mio modo di essere”, e che il mio Barolo “si faccia quasi da sé”.

Vignaiolo che ha scelto la via difficile della purezza, senza ricorrere a lieviti né enzimi, mantenendo la produzione la più naturale possibile, contenendo il contributo (quasi indispensabile) dell’anidride solforosa, nella fase di imbottigliamento, ben al di sotto dei limiti di legge, e progettando di farne addirittura a meno, Giovanni Canonica lavora sicuramente secondo estro, e senza lasciare nulla al caso.

La produzione, per il momento, è ancora pressoché virtuale, da happy few, da appassionati che vengono appositamente a Barolo, nella sua cantina, per aggiudicarsi un po’ di bottiglie, che sono state non più di 650 per il Barolo annata 2000, nessuna per il 2001 (saltata completamente l’annata), e saranno 2500 con il 2002 e si pongono l’obiettivo di 5-6000 bottiglie complessive per le prossime annate. Tutte vendute ad un prezzo, dice, che “possa consentire a tutti di bere Barolo”. E con un po’ di Barbera e di Langhe Nebbiolo a completare la gamma. Dl suo ettaro e mezzo del vigneto Paiagallo, tra i 3 e 400 metri di altitudine, Canonica ricava, con metodologia molto tradizionale e artigianale (macerazioni molto lunghe, anche un mese, senza lieviti) e affinamento in grandi botti di rovere di Slavonia, solo quel che l’andamento stagionale consente. Un migliaio di bottiglie, servite per affinarsi la mano e capire meglio come agire, delle annate 1996 e 1997, mentre del 1998, seppure prodotto, non ne è stata resa disponibile nemmeno una, perché tutte, seguendo un’antica tradizione langhetta sono state riservate alla figlia, nata proprio in quella bella annata classica per Barolo e dintorni. Più “lontano dal mercato” di così.

Chi è Giovanni Canonica: Vignaiolo che ha scelto la via difficile della purezza, senza ricorrere a lieviti né enzimi, mantenendo la produzione la più naturale possibile, contenendo il contributo (quasi indispensabile) dell’anidride solforosa, nella fase di imbottigliamento, ben al di sotto dei limiti di legge, e progettando di farne addirittura a meno, Giovanni Canonica lavora sicuramente secondo estro, e senza lasciare nulla al caso.

Recensioni

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"Barolo Manifico"

The best

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"Tutto bene! "

Spettacolare il Barolo Paiagallo di Canonica! Spedizione veloce e impacchettato con cura! Ottima esperienza!

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"Mitico barolo"

Barolo di Gianni Canonica un super barolo!!!

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Barolo Paiagallo Giovanni Canonica 2020

Barolo Paiagallo Giovanni Canonica 2020

Barolo Paiagallo Gianni Canonica si presenta di un bel colore rosso rubino con riflessi granati. Al naso i primi sentori sono di frutti maturi, ciliegia sotto spirito, prugna, mora per poi chiudere con note di liquirizia dolce, cuoio e terra. In bocca leggeri tannini ottimamente supportati da una preziosa mineralità. Un vino strutturato ma equilibrato, si abbina a carni rosse e cacciagione.

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