Vino prodotto da vigne poste a 200, 300 e 450 m. sul livello del mare con diverse esposizioni e su terreni ricchi di scheletro e molto poveri. La zona di produzione è quella di Castelnuovo dell’Abate, nella vallata del fiume Orcia. La forma di allevamento del vigneto è a cordone speronato. La vendemmia avviene manualmente in cassette da 15-20 kg, nella seconda metà di settembre. La resa ad ettaro è di 30-35 q.li. Le uve vengono selezionate con lo stesso criterio applicato per il Brunello. Vinificazione in tini di legno, fermentazioni spontanee e macerazioni molto lunghe, con rimontaggi all’aria. L’affinamento ha luogo in botti di rovere da 30 hl per 24 mesi e in bottiglia per 6 mesi. Il vino non viene filtrato prima dell’imbottigliamento.Note degustazione: Aromi intensi e puliti. In bocca ha ottima corrispondenza con il naso. Notevole freschezza ma anche eleganza e persistenza. È definito da molti “un piccolo Brunello”.
Nata nel 1989 per iniziativa di Piero Palmucci, maremmano di nascita con idee e formazione svedese, sul versante sud-est della collina di Montalcino, a poca distanza da Castelnuovo dell’Abate e dalla struggente Abbazia di Sant’Antimo, questa tenuta, che si è avvalsa sino alla sua morte, ai primi di gennaio del 2012, della collaborazione preziosissima, come maestro assaggiatore e conoscitore supremo di Sangiovese di Giulio “Bicchierino” Gambelli, ha imposto annata dopo annata un’idea di Rosso di Montalcino altissima che non solo reggeva il confronto, ma rivaleggiava con il “fratello maggiore” Brunello. Che la tenuta produceva con risultati parimenti straordinari.