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TREBBIANO Vitigno a Bacca Bianca (Lazio e Resto d'Italia): Del Trebbiano abbondano ancora le vigne italiane, ma anche francesi, tanto che è il vitigno più coltivato al mondo. E’ un vitigno bianco classico usato nella composizione del Chianti (ormai però sono pochi i vignaioli che usano questa pratica). In purezza, produce vini magri e neutri che ben si combinano con varietà aromatiche. Il nome Trebbiano comprende una vastissima famiglia di vitigni. I più importanti, in termini di vinificazione italiana, sono il Trebbiano Toscano (che si trova in tutta Italia ed è noto in Francia come Ugni Blanc), il Trebbiano di Soave (anche noto come Verdicchio) e il Trebbiano Romagnolo. C’è chi sostiene che il nome “Trebbiano” possa derivare dal fiume Trebbia, un affluente del Po; altri invece lo fanno derivare dal termine latino Trebulanum, nome con cui venivano designati certi vini di villaggio al tempo di Roma antica; altra ipotesi lo fa derivare da Tribulanum, un vino che lo scrittore latino Plinio segnalò nei dintorni di Napoli. Il Trebbiano, nella storia dell’enologia contemporanea, ha subito una cattiva reputazione ed è stato ingiustamente accusato di produrre vini piuttosto impersonali. Il suo problema di immagine è direttamente legato alla superproduzione e ai metodi di vinificazione superficiali che sono stati impiegati in passato. Come è successo con molte altre varietà italiane, quando le viti vengono trattate con la cura dovuta e vengono messe in atto pratiche di vinificazione intelligenti, i vini che ne risultano possono essere staordinariamente interessanti.
Le tecniche di vinificazione che stanno cambiando il profilo e il gusto del Trebbiano includono l’eliminazione del raspo e dei semi prima della spremitura e della macerazione sulle bucce per arrivare ad una totale estrazione delle componenti polifenoliche del vitigno, con fermentazione e/o maturazione nel legno.
Caratteristiche del vino: se ne ricava un vino lievemente amarognolo, sapido e leggermente amabile.