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Canonica Giovanni

Dire Barolo significa evocare grandi vini, austerità nobiliari, storie magniloquenti. L’azienda agricola di Giovanni Canonica è l’antitesi di tanta retorica ma bada al sodo di una viticoltura di sostanza, foriera di vini sinceri, spontanei, mai mediati da artifici enologici. Meno di tre ettari di vigna, lungo il pendio della località Paiagallo, a pochi metri dal cuore del paese di Barolo, in provincia di Cuneo, quasi interamente coltivati a nebbiolo, a eccezione di un fazzoletto di viti barbera. Una vigna esposta a sud-est, a circa 350 metri d’altitudine. Nessuna certificazione ufficiale: in vigna Giovanni Canonica non diserba, non usa prodotti di sintesi, ma solo rame e zolfo, secondo la tradizione viticola di un tempo. Non solo conservazione delle antiche abitudini: una scelta “forte”, nella Langa dove la monocoltura della vite ha spesso portato con sé stravolgimenti del paesaggio e delle tecniche agricole.

Vuole una certa poesia dentro, ed una piccola (e sana) dose di “follia” e di distacco dalle cose di questo mondo, e una certa purezza per decidere, una volta scelto di fare il difficile “mestiere” di produttore di vino, che il vino non produce solo per sé o per gli amici, ma che giocoforza è portato a pensarlo in funzione di un immaginario destinatario che per comodità chiameremo consumatore, di dichiarare, apertis verbis, in qualche intervista e dichiarazione, più “estorta” che rilasciata volentieri, che “il mio obiettivo è tenermi il più lontano possibile dal mercato”.

Sono state necessarie salde convinzioni ed un sistema di valori maturato nel tempo, negli anni del duro lavoro in vigna, durante gli studi all’enologica di Alba, nelle conversazioni con gli amici e con i colleghi, e con le persone che arrivano da tutte le parti del mondo e sostano nel suo agriturismo denominato “Il Quarto Stato” e vogliono conoscere questo “personaggio” suo malgrado, perché Giovanni Canonica produttore del tutto sui generis potesse permettersi di affermare, senza indurre gli altri a porsi la classica domanda “ma ci è o ci fa ?”, “nel mio vino voglio che vada una parte di me e del mio modo di essere”, e che il mio Barolo “si faccia quasi da sé”.

Cantina Giovanni Canonica


La produzione, per il momento, è ancora pressoché virtuale, da happy few, da appassionati che vengono appositamente a Barolo, nella sua cantina, per aggiudicarsi un po’ di bottiglie, che sono state non più di 650 per il Barolo annata 2000, nessuna per il 2001 (saltata completamente l’annata), e saranno 2500 con il 2002 e si pongono l’obiettivo di 5-6000 bottiglie complessive per le prossime annate. Tutte vendute ad un prezzo, dice, che “possa consentire a tutti di bere Barolo”. E con un po’ di Barbera e di Langhe Nebbiolo a completare la gamma. Dl suo ettaro e mezzo del vigneto Paiagallo, tra i 3 e 400 metri di altitudine, Canonica ricava, con metodologia molto tradizionale e artigianale (macerazioni molto lunghe, anche un mese, senza lieviti) e affinamento in grandi botti di rovere di Slavonia, solo quel che l’andamento stagionale consente. Un migliaio di bottiglie, servite per affinarsi la mano e capire meglio come agire, delle annate 1996 e 1997, mentre del 1998, seppure prodotto, non ne è stata resa disponibile nemmeno una, perché tutte, seguendo un’antica tradizione langhetta sono state riservate alla figlia, nata proprio in quella bella annata classica per Barolo e dintorni. Più “lontano dal mercato” di così.


La cantina Giovanni Canonica, produce diversi tipi di vino, tutti vitigni della Piemonte, basati su Nebbiolo.

i vini di Giovanni Canonica


Barolo Paiagallo
Barolo Grinzane Cavour
Nebbiolo d'Alba
Barbera d'Alba


Cantina Giovanni Canonica Via Roma, 47 - 12060 Barolo (Cn) - Sito web: www.agriturismoilquartostato.it

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