Brunello di Montalcino Il Greppo...
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La chiusura di una bottiglia di vino non è solo una questione estetica, ma ha un impatto significativo sulla conservazione e sull'evoluzione del vino nel tempo. Due delle soluzioni più utilizzate sono il tappo in sughero e il tappo a vite, ciascuna con peculiarità proprie che influenzano il modo in cui il vino si sviluppa e si presenta al consumatore.
Da secoli il tappo in sughero rappresenta la scelta tradizionale per sigillare le bottiglie di vino. Questo materiale naturale, ricavato dalla corteccia della quercia da sughero, possiede una straordinaria elasticità, che consente di adattarsi perfettamente al collo della bottiglia, garantendo una chiusura efficace.
Uno dei principali vantaggi del sughero è la sua capacità di permettere una leggera micro-ossigenazione del vino. Questo scambio di ossigeno, se ben calibrato, contribuisce a una maturazione armoniosa, favorendo lo sviluppo di aromi complessi, particolarmente apprezzati nei vini rossi destinati a un lungo affinamento.
Tuttavia, il sughero non è esente da difetti. Una piccola percentuale dei tappi può essere affetta dal cosiddetto "odore di tappo", causato da una contaminazione da TCA (tricloroanisolo), che altera irrimediabilmente il bouquet del vino. Inoltre, la conservazione delle bottiglie richiede alcune attenzioni: per evitare che il tappo si secchi e perda la sua efficacia, il vino dovrebbe essere conservato in posizione orizzontale, garantendo un costante contatto tra il liquido e il tappo.
Negli ultimi decenni, il tappo a vite ha guadagnato sempre più popolarità, specialmente tra i produttori di vini bianchi, rosati e giovani. Realizzato in alluminio e dotato di una guarnizione interna, questo tipo di chiusura garantisce una perfetta ermeticità, eliminando del tutto il rischio di contaminazione da TCA e riducendo la possibilità di ossidazione indesiderata.
Uno degli aspetti più apprezzati del tappo a vite è la sua praticità. Aprire una bottiglia diventa un gesto semplice e immediato, senza la necessità di un cavatappi. Questa caratteristica lo rende particolarmente adatto al consumo informale e alla ristorazione, dove la rapidità di servizio è un fattore importante.
Nonostante questi vantaggi, il tappo a vite ha incontrato inizialmente una certa resistenza da parte dei consumatori più legati alla tradizione. In molti lo associavano a vini di minore qualità, un pregiudizio che con il tempo si è attenuato grazie alla sua sempre maggiore diffusione anche tra le etichette più prestigiose. Tuttavia, per i vini da invecchiamento, il tappo a vite è ancora oggetto di dibattito, in quanto la sua scarsa permeabilità all'ossigeno potrebbe limitare lo sviluppo delle caratteristiche organolettiche nel lungo periodo.
Per un approfondimento sui benefici e sulle caratteristiche del tappo a vite, puoi leggere il nostro articolo dedicato: Gli Svitati, cinque aziende visionarie per raccontare la scelta del tappo a vite nel vino italiano.
Sempre più produttori stanno adottando il tappo a vite per le loro bottiglie, riconoscendone i vantaggi in termini di conservazione e praticità. Alcune delle aziende più note che utilizzano questa chiusura sono:
Domaine Laroche (Francia) – tra i primi produttori di Chablis a introdurre il tappo a vite per preservare la freschezza dei loro vini bianchi.
Penfolds (Australia) – pioniere nell'uso del tappo a vite per garantire una qualità costante nel tempo.
Villa Maria (Nuova Zelanda) – ha adottato quasi esclusivamente il tappo a vite per i suoi Sauvignon Blanc e altri vini aromatici.
Gaja Ca' Marcanda (Italia) – ha scelto il tappo a vite per alcune delle sue etichette, in particolare per i vini bianchi e rosati.
Alois Lageder (Italia) – produttore altoatesino che utilizza il tappo a vite per garantire l’integrità dei suoi vini freschi e fruttati.
Collestefano (Italia) – azienda che ha scelto il tappo a vite per mantenere intatte la freschezza e la vivacità dei suoi Verdicchio.
Questa tendenza dimostra come il tappo a vite non sia più visto come una chiusura di seconda scelta, ma come una soluzione innovativa e affidabile anche per vini di alta qualità.
La scelta tra tappo in sughero e tappo a vite dipende principalmente dal tipo di vino e dall'esperienza che si vuole offrire al consumatore. I vini rossi strutturati e destinati a un lungo affinamento beneficiano della micro-ossigenazione garantita dal sughero, che contribuisce a una maturazione ottimale. Al contrario, per vini freschi e fruttati, che devono essere consumati entro pochi anni dalla produzione, il tappo a vite rappresenta una soluzione perfetta, in grado di preservarne intatti gli aromi primari.
Oltre agli aspetti tecnici, anche la percezione del consumatore gioca un ruolo fondamentale. Se il tappo in sughero richiama un'immagine di prestigio e tradizione, il tappo a vite si distingue per la sua praticità e affidabilità. Entrambe le soluzioni, se utilizzate correttamente, possono garantire un'esperienza di degustazione eccellente, lasciando alla sensibilità del produttore e alle esigenze del pubblico la scelta finale.