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L’azienda nasce nel 1989 quando Fabio Coser e la moglie Daniela decidono di acquistare un podere di circa 9 ettari, di cui 4 a vigneto, nel cuore del Collio Goriziano e più precisamente nel comune di Cormons. Qui ad un’altitudine che varia fra i 140 e 200 metri sul livello del mare ci troviamo ai limiti del parco naturale di Plessiva, zona di tutela ambientale ricca di flora spontanea e di numerosa fauna selvatica che, non disturbata, trova in questi luoghi l’habitat ideale.
Dalla specifica presenza di alcune colonie di tassi che nel periodo in cui l’uva è matura diventano ghiotti consumatori dei grappoli più dolci e dalla particolare disposizione dei vigneti in terrazze ben esposte denominate “ronchi”, è nato il nome dell’azienda Ronco dei Tassi.
È una delle aziende più giovani, comparsa sulla scena trentina da poche vendemmie e già tra le protagoniste del ‘nuovo corso’ del vino trentino. Merito della grande bravura di Eugenio Rosi.
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Molti uomini passano la vita alla ricerca di qualcosa che dia un senso alla propria esistenza: per Renzo, nonno di Bramante, questo senso era la terra. Nella notte in cui cadono le stelle, dopo aver espresso un desiderio che si tramanda ancora oggi di padre in figlio, Renzo donò la terra, che con tanta fatica aveva conquistato, a Bramante il quale volle darle il nome di Sanlorenzo. Bramante allargò i confini di quella terra coperta da selve secolari, e con le proprie mani e il sudore della fronte, dette vita agli uliveti e a quelle che sarebbero diventate i gioielli di Sanlorenzo, ovvero le vigne del podere, quelle che adesso producono l’uva per due dei vini più conosciuti e rinomati al mondo: il Rosso e il Brunello di Montalcino.
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Ci uniscono le passioni per territori e vini che affascinano il mondo, per sapori unici e i piaceri del buon vivere.
Dal 1946, a Cortona, Santa Cristina rinnova la tradizione di vini con grande personalità e immediati da bere, propone selezioni di classici raffinati, cura specialità nate dai gusti inimitabili di Toscana.
Dici Santa Cristina e pensi subito ad una delle cantine che, più di ogni altra, ha segnato la storia dell’enologia in Italia e nel mondo: Marchesi Antinori, la famiglia italiana del vino per eccellenza. Un casato di nobili e antichissime origini che si occupa di vino fin dal 1385, anno in cui entrarono a far parte dell’Arte Fiorentina dei Vinattieri. Da allora, fino ai nostri giorni, sono ben ventisei le generazioni che si sono susseguite al timone dell’azienda; oggi è Piero supportato dalle sue tre figlie Albiera, Allegra e Alessia a gestire con passione e cura questo incredibile gioiello.
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Santa Margherita rappresenta il punto d’avvio di Santa Margherita Gruppo Vinicolo che, fondato dal conte Gaetano Marzotto nel 1935, è progressivamente cresciuto sino a diventare un vero e proprio “mosaico enologico” presente con proprie cantine e propri vigneti in alcune delle più belle regioni italiane: il Veneto Orientale, le colline di Conegliano-Valdobbiadene, l’Alto Adige, la Lombardia con la Franciacorta, la Toscana col Chianti Classico e la Maremma, la Sicilia.
Indissolubilmente legata al suo vino-icona – il Pinot Grigio, capostipite di un’intera generazione di nuovi vini bianchi italiani, leader di mercato da più di cinquant’anni, distribuito in 85 Paesi - Santa Margherita ha fatto della capacità d’innovazione, della struttura manageriale, dello sviluppo tecnologico, della qualità e della sostenibilità – ambientale e sociale – i suoi tratti distintivi. Al centro del nostro agire quotidiano ci sono – infatti - due punti fermi: la vigna e gli uomini.
La cantina di Villanova – davvero “cuore” di una “nuova città” creata dal nulla in un sistema moderno di welfare d’impresa – è stata al centro di un’importante opera di rivisitazione in questi anni ed è oggi completamente autosufficiente dal punto di vista energetico.
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Nel 1943 i genitori di Aurelio si stabilirono all’Annunziata in una vecchia fattoria, costruita alla fine del 19° secolo.Dal 1943 fino al 1962, condussero un’agricoltura mista (vigneti, alberi da frutta, nocciole) e allevamento di animali domestici (galline, conigli, mucche). Sino agli anni ’50 vendettero le uve a grandi cantine: solo una piccola parte restava alla famiglia per produrre vino ad uso familiare o per amici/parenti.Alla fine degli anni ’50 il padre di Aurelio iniziò ad imbottigliare parte del vino, con l’etichetta SETTIMO DOMENICO. Ma nel 1962 (anno della morte di Domenico), suo figlio Aurelio capì che quel terreno era veramente speciale: decise quindi di aumentare l’estensione dei vigneti e di specializzarsi nel settore vitivinicolo.Costruì una nuova abitazione e cantina, in mezzo alle sue vigne, abbandonando l’agricoltura mista e l’allevamento di animali.
Nasce quindi nel 1962 l’etichetta AURELIO SETTIMO: era l’inizio di una nuova sfida e le difficoltà non erano poche. Sino al 1974, quando Aurelio iniziò l’ampliamento della cantina, solo il 50% delle sue uve venivano vinificate: il resto era ancora venduto a grandi cantine della zona.
A partire dall’annata 1974, tutte le uve prodotte dall’azienda vennero vinificate in proprio.La famiglia Settimo ha deciso di mantenere la linea di prodotti tradizionali, in particolare per il Barolo: dopo la morte di Aurelio (nel Marzo 2007), ora è la figlia Tiziana, già da anni coadiuvante del padre in azienda, che si occupa della produzione e della commercializzazione dei vini.
E’ sempre mantenuta la stessa filosofia: dare particolare attenzione alla QUALITA’ nel rispetto della TRADIZIONE.
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La storia dell’azienda vitivinicola Soldera Case Basse comincia all’inizio degli anni ’70.
Gianfranco e Graziella Soldera coltivavano il progetto di produrre un vino naturale di grande qualità e sapevano che avrebbero potuto realizzarlo solo se avessero trovato un terroir con alcune caratteristiche imprescindibili.
Quando scoprono Case Basse, si rendono conto di essere di fronte a ciò che cercavano: una tenuta incantevole, che all’epoca giaceva incolta e abbandonata.
Intuendo immediatamente le potenzialità del luogo e rapiti dalla bellezza del paesaggio, Gianfranco e Graziella decidono di stabilire qui la loro azienda e piantano i primi vitigni tra il 1972 e il 1973, scegliendo con cura gli appezzamenti adatti ad accogliere il Sangiovese.
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Il fondatore dell’azienda agricola è don Pietro dei Principi di Spadafora, che riceve in eredità la tenuta dallo zio Michele De Stefani, valente agricoltore ed allevatore di cavalli da corsa. La tenuta subisce parecchi danni durante il terremoto del 1968 ma don Pietro si impegna sia nella ricostruzione che nella riqualificazione dell’azienda, rivalutando i vigneti autoctoni e portando ivigneti alloctoni destinati alla nascita di vini Sicilia di qualità.
L’attuale proprietario è Francesco Spadafora, figlio di don Pietro, sposato con la moglie Claudia, affiancato dalla figlia Enrica.
Gli Spagnol sono una famiglia che “fa vino” nel cuore della zona di produzione del Conegliano Valdobbiadene DOCG Prosecco Superiore. Viticoltori fin dai primi anni del Novecento, dal 1986 spumantizzano il vino ottenuto dalle loro uve.
Oggi i loro 32 ettari di vigneti occupano colline e pendii dei comuni più prestigiosi del territorio DOCG. La vigna “Col del Sas” sulla collina omonima in territorio di Valdobbiadene, è simbolo della storia di famiglia; come testimonia il marchio, chiamato ad unire il cognome di famiglia al nome della loro terra: Spagnol Col del Sas.
Tutti i terreni e i vigneti, ogni vite e ogni singolo grappolo sono accompagnati nel percorso verso la bottiglia, in una filiera completa sempre sotto gli occhi attenti e le mani operose di papà Orazio e mamma Loreta e dei fratelli Stefano, Marco, Alberto e Mattia.
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Famiglia storica della Valpolicella, l’azienda Speri è un’autorevole e fedele interprete dei vini della Valpolicella Classica, divenuta, per la sua continuità e il suo forte radicamento al territorio, un punto di riferimento dell’enologia italiana.
La storia dell’azienda inizia nella prima metà del 1800 con pochi ettari adiacenti all’abitazione della famiglia Speri. Nel corso degli anni, l’azienda investe nell’acquisizione di nuove proprietà nelle zone di maggior vocazione della Valpolicella Classica, fino a raggiungere i 60 ettari di oggi. Cambiano i tempi e le dimensioni crescono ma resta sempre la gestione famigliare, che oggi con orgoglio raggiunge la settima generazione.
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50 anni di dedizione ai vini d'Abruzzo. Amiamo la terra d'Abruzzo, crediamo nei nostri vini, rispettiamo la tradizione enologica e il territorio, investiamo nella qualità. La nostra è un’azienda familiare, nel senso che tutto ciò che veramente conta è dentro la nostra storia, radicato con noi alla terra d’Abruzzo e sempre tramandato. Siamo ancora contadini, nel profondo: tutto il resto cambia, cresce, si evolve con i tempi, ma non così il nocciolo familiare, il vero modo in cui si affrontano il lavoro e la vita. I principali depositari di questa tradizione sono oggi Carlo e Adriano Spinelli, i due figli del fondatore Vincenzo.
Il nome dell’Azienda Agricola S.Giuseppe è da attribuirsi di fatto a Giuseppe Martelli che così chiamò, nel 1910, la sua mezzadria. Fu abbandonata in seguito nel 1940 e, cinquant’anni dopo, fu rilevata dalla nostra famiglia. Si trova a sud della cittadina di Montalcino, vicino all’Abbazia di Sant’Antimo.Questa, con la sua chiesa, isolata nel verde della campagna, colpisce per la semplicità dellesue linee architettoniche e per la purezza della luce che emana l’alabastro della vicina cava, adoperato per la sua costruzione, quando viene illuminata dal sole.
La Famiglia Sutto Dal 1933 la Famiglia Sutto porta avanti con amore e dedizione un'importante tradizione vitivinicola. Tre generazioni che hanno saputo far crescere l'azienda di famiglia coltivando i vigneti di Campo di Pietra, terre dei vini del Piave tra Treviso e Venezia, e selezionando nuovi terreni nelle zone di Valdobbiadene, patria del Prosecco, e nel Collio, terra di vini friulani d'eccellenza. Oggi i pronipoti del fondatore e figli di Ferruccio, continuano l'opera di ricerca e rinnovamento della propria cultura enologica e di valorizzazione di un ricco territorio che va conosciuto e assaporato. Sempre all'insegna della qualità.
E' una delle aziende più dinamiche della Champagne, situata nel cuore della Rive Gauche della Marne. Tutta la famiglia è attivamente impegnata nella conduzione della Maison anche se ormai le redini sono tenute da Benoit per la vinificazione e Melanie per comunicazione e marketing. Tutti i loro champagne hanno un dosaggio limitato ed il Brut Zero Nature incarna oggi lo spirito Tarlant più puro. Vinificazioni parcellari, uso del legno per fermentazioni ed affinamenti più o meno lunghi, conferiscono a tutti i vini grande complessità e durata.
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La Pasticceria Tattini è una storica pasticceria che opera dal 1973, con unica sede, a Monterenzio. Il laboratorio continua a realizzare biscotti artigianali e dolci di qualità seguendo le vecchie ricette tipiche dell'appennino Bolognese. Massima attenzione e cura nella scelta delle materie prime, tutte selezionatissime e di prima qualità, assieme a ingredienti sempre freschi, fanno della pasticceria un vero punto di riferimento per chi ama le specialità dolciarie.
Ornellaia fu fondata nel 1981, nelle vicinanze del paese di Bolgheri, sul litorale toscano. L'unicità di queste località è stata descritta dal grande poeta Giosuè Carducci, che celebrò il monumentale viale dei cipressi che conduce a Bolgheri. La pianura costiera è il rifugio naturale di numerosi uccelli migratori e altre specie protette. Nel cuore di questa natura straordinaria si dispiegano i filari di Ornellaia.
Seminascosta ai piedi delle colline nei pressi di Bolgheri, Ornellaia sorge a pochi chilometri dalla costa mediterranea. Nei mesi estivi, la fresca brezza marina accarezza i vigneti e i vicini oliveti, mentre durante l’inverno le colline proteggono dai freddi venti del nord. Ornellaia ritiene che un vino dovrebbe essere l’espressione più autentica del terroir dal quale proviene e, proprio qui, unita al clima marittimo, la natura eterogenea dei terreni della tenuta – di origine marina, alluvionale e vulcanica – crea un ambiente distintivo dove le varietà di rosso e di bianco possono esprimersi al meglio.
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La Tenuta di Biserno è stata scoperta da Lodovico Antinori nel 1995. Inizialmente, egli pensò di integrare questi terreni nell’Ornellaia, ma ben presto si rese conto che, considerando la geologia e le grandi dimensioni del terreno, Tenuta di Biserno, richiedeva un progetto separato, di conseguenza, Lodovico Antinori, con il fratello Piero e il proprietario del terreno Umberto Mannoni, decise di dare vita alla Tenuta di Biserno. La tenuta si trova in Alta Maremma e confina a nord ed a sud con il più famoso villaggio di Bolgheri. L’elemento unico di questa tenuta è la vigna chiamata Bellaria, che nell’esposizione a sud è parte di Bolgheri mentre l’esposizione a nord fa parte di Biserno, tra cui il famoso vigneto Lodovico che è formato da 6 ha (14 acri), di straordinario terroir, considerato dalla maggioranza degli esperti il miglior terroir di questa grande area.
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Tenuta di Fessina è un progetto emozionale, che nasce sulla scia di un innamoramento di Silvia Maestrelli per questa terra ricca di contrasti. Nel 2007, in collaborazione con l’enologo Federico Curtaz, già agronomo di Gaja per venti anni, la produttrice toscana acquista un vecchio vigneto di Nerello Mascalese risalente al secolo scorso. Al centro del vigneto, un vero scrigno: un palmento del Settecento in pietra lavica, con l'antica "chianca" - torchio per la pressatura delle vinacce - ancora intatta.
I' vigne di Fessina, come la gente di queste terre chiama da sempre la tenuta di Rovittello, nel Comune di Castiglione di Sicilia, raccontano bene la cura e l'amore con cui sono state coltivate e conservate dai precedenti proprietari, a cui è stato dedicato, come forma di ringraziamento per non aver mandato in fumo i vigneti sull'Etna, il cru di Nerello Mascalese Il Musmeci, ETNA DOC Rosso. A colpo d'occhio, Fessina appare come un vero giardino dai frutti d'oro o un bosco nano di brillanti chiome verdi spettinate dal vento nutriente della Montagna di fuoco, incastonato tra due fertilissime colate laviche, con alberelli centenari avvitati su se stessi ed espressivi come sculture naturali. Impossibile non innamorarsene a prima vista.
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Il percorso intrapreso da anni da Andrea Franchetti nel mondo del vino ha sicuramente risvolti di assoluta originalità . Prima di tutto nella scelta delle zone dove operare e, quindi, piantare vigneti. A Sarteano, dove ha sede la sua azienda, la tradizione vincola non sta proprio di casa, e se un domani ciò succederà , sappiamo sin d'ora a chi dobbiamo attribuire il merito.
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